Il naso e l’olfatto del gatto

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naso e olfatto del gatto

Il naso del gatto

Dopo aver analizzato la vista del gatto andiamo a scoprire il naso e l’olfatto del gatto.

Il naso o tartufo, come si dice in termine tecnico,  è il principale organo dell’olfatto: è quella superficie del muso senza pelo che circonda le narici, di forma conica, di colore diverso a seconda delle razze e delle colorazioni  del mantello.

In genere i gatti con il pelo bianco hanno un tartufo di colore rosa pallido, mentre i gatti neri solitamente lo hanno nero, e i gatti colourpoint o tigrati hanno il naso del colore prevalente del mantello ad es. mattone, rosa scuro, caramello o marrone.

Si sente spesso dire che se il naso del nostro gatto è umido allora sta bene ed è in buona salute, ma non sempre  è così. E’ pur vero che un tartufo secco può significare che il gatto abbia la febbre (ma è sempre meglio misurarla con un termometro) o che sia semplicemente disidratato; ma non occorre preoccuparsi più del dovuto, perchè anche in questo caso non vuol dire necessariamente che il nostro gatto sia malato. Ciò che veramente importante è fare sicuramente attenzione se la secchezza si protrae per lungo tempo o se ci sono ovviamente altri sintomi che possono destare preoccupazione come l’abbattimento, il dormire esageratamente,  l’apatia e la ridotta reazione a stimoli esterni, l’assenza di urina o feci e la mancanza di appetito.

L’apparato respiratorio felino è praticamente uguale a quello umano: nel naso ci sono due cavità dette narici che filtrano l’aria dalle impurità e immediatamente dopo la faringe da cui passa l’aria che si  incanala nella laringe. Qui troviamo le corde vocali che, vibrando, permettono al gatto di miagolare. Subito dopo la laringe l’aria va in trachea poi ai bronchi negli alveoli bronchiali fino a raggiungere i polmoni negli alveoli polmonari dove entra ossigeno e fuoriesce anidride carbonica.

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apparato respiratorio

L’ olfatto del gatto

L’ olfatto nel gatto è un organo sensoriale fondamentale per la sua stessa sopravvivenza. E’ 14 volte più potente dell’ olfatto negli esseri umani.

Nella cavità nasale felina grande circa 130 cm cubici, ci sono 200 milioni di cellule recettori degli odori, contro i 5 milioni di cellule olfattive presenti nell’essere umano e i 150-300 milioni di cellule presenti invece nell’apparato respiratorio del cane (il numero varia da razza a razza).

Oltre a permettere la respirazione il gatto si serve dell’ olfatto anche per la comunicazione sociale, sia essa con individui della stessa specie sia con individui di specie diverse, si serve dell’ olfatto per riconoscere l’ambiente in cui vive, per evitare e scongiurare i pericoli e per identificare il cibo. Inoltre questo senso gli permette di annusare e riconoscere anche odori che per noi sono inesistenti. Grazie a questa capacità si è pensato di utilizzare i gatti anche per fiutare i bagagli negli aeroporti esattamente come succede per i cani… Peccato che i gatti sono molto meno collaborativi….

Ci sono odori particolarmente fastidiosi per i gatti come ad esempio l’ odore della cipolla, dell’ aceto, del peperoncino, del curry e di tutte le altre spezie ed erbe aromatiche molto profumate, ma soprattutto i gatti non sopportano l’ odore degli agrumi come il pompelmo, il limone o l’ arancia e, in particolare tra gli altri , anche il profumo dell’eucalipto.

Questo è il motivo principale per cui è bene non profumare esageratamente la casa con deodoranti o pulire con detergenti che hanno alla base queste profumazioni;  meno che meno bisogna utilizzare substrati della lettiera aromatizzati o che abbiano all’interno queste sostanze, in quanto la conseguenza più immediata, oltre al disgusto e al disagio del micio, potrebbe essere l’eliminazione inappropriata di cacca e pipì, in altri luoghi della casa meno odorosi.

Come abbiamo accennato all’inizio la comunicazione olfattiva è la prima forma di comunicazione utilizzata: appena nati  è proprio attraverso l’odore che i piccoli (che alla nascita sono ciechi e sordi) riescono a riconoscere mamma gatta e si dirigono tranquillamente verso le mammelle per essere allattati. Una piccola curiosità: ogni cucciolo sceglie la sua mammella e si alimenta solo da quella, in quanto la riconosce proprio dall’ odore della mamma e dal suo odore cioè quello che lui stesso ha lasciato sulla mamma. Ed è sempre attraverso l’olfatto che mamma gatta è in grado di riconoscere i suoi cuccioli  e di allontanare cuccioli che non fanno parte della stessa cucciolata (anche se a volte, soprattutto nei primissimi giorni di vita, si riesce a far allattare dalla stessa mamma anche cuccioli orfani, la cui mamma non c’è).

Un’olfatto particolare: organo di Jacobson e Flehmen

Da adulto il gatto utilizza l’olfatto per comunicare con i suoi simili o con gli esseri umani, per marcare il suo territorio, per la rilevazione di eventuali estranei sia altri animali sia altri esseri umani, per scansare ed evitare i pericoli, per la riproduzione; tutto questo avviene tramite il rilascio e la rilevazione dei feromoni, sostanze chimiche odorose, non percepite dall’uomo, di cui approfondiremo il concetto ed il significato in un altro articolo.

La raccolta di tutte le informazioni relative all’ambiente, alle persone e agli altri animali avviene attraverso l’Organo di Jacobson, detto anche organo vomero nasale. Si tratta di un organo situato alla base del palato, dietro gli incisivi posteriori sotto la cavità nasale, composto da due borse con estremità cieche, che è collegato collegato al palato tramite le fossette vomero nasali. E’ l’organo deputato specificatamente a rilevare particolari odori che abbiamo detto chiamarsi ferormoni.

Una cosa curiosa che non tutti sanno è che anche noi esseri umani siamo dotati di questo organo; ma la nostra storia evolutiva, evidentemente diversa dagli altri mammiferi, si è sviluppata amplificando altri sensi rispetto all’ olfatto e quindi è come se si fosse un po’ atrofizzato e non risponda più alla stessa funzione.

La risposta comportamentale del gatto all’utilizzo del Organo di jacobson e la cosiddetta smorfia di Flehmen. Questo atteggiamento tipico dei felini e quindi del nostro gatto, si manifesta quando un gatto incontra un odore nuovo o sconosciuto ma soprattutto quando incontro un feromone. E’ la posizione tipica di quando il gatto apre leggermente la bocca, alza leggermente il labbro superiore fino a scoprire i denti superiori, si immobilizza per qualche istante fissando il vuoto, blocca la respirazione naturale e contenute in quell’ odore e ricevute da quell’ organo, assumendo consequenziali comportamenti. Quindi se si tratta di un pericolo tenderà a scappare o ad aver paura; se si tratta di sconosciuti tenderà ad incuriosirsi e a voler approfondire la conoscenza, se si tratta di feromoni sessuali tenderà a mostrarsi pronto o meno all’ accoppiamento.

 

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organo di jacobson
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smorfia di flehmen

Un ultima curiosità.

Spesso mi chiedono se i gatti fra di loro si salutano: la mia risposta è sì. Si salutano attraverso gli odori.

Infatti quando due gatti si incontrano di solito si annusano inizialmente sulla zona facciale sul collo, dove sono presenti i feromoni di amicizia; poi si annusano sui fianchi, in cui si concentrano i feromoni familiari ed infine si annusano nella regione anale, dove ci sono i per ormoni sessuali che rivelano tantissime informazioni e tanti “segreti” su quelli individuo; in pratica si sono salutati ed iniziano a conoscersi, esattamente come avviene fra gli umani.